L’umidità dell’aria e il microclima
Negli ambienti domestici, l’umidità dell’aria dovrebbe attestarsi tra il 40% ed il 50%. Il Ministero della Salute nel 2015 affermava al riguardo,
- che una condizione ottimale di benessere termico”si verifica solo se i parametri ambientali temperatura, umidità relativa e velocità dell’aria sono opportunamente graduati”,
- che il “benessere microclimatico e comfort ambientale si riferiscono alla condizione ambientale in cui l’aria interna è percepita come ottimale dalla maggior parte degli occupanti dal punto di vista delle proprietà sia fisiche (temperatura, umidità, ventilazione) che chimiche (aria “pulita” o “fresca”).
- che “le condizioni microclimatiche ottimali di un ambiente, per attività fisica moderata (sedentaria), abbigliamento adeguato e in assenza di irraggiamento, in cui la maggioranza degli “occupanti”, si trova in una sensazione di benessere termico”.
Condizioni microclimatiche ottimali (1) | – | – | – |
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Stagione | Temperatura dell’aria (T) | Umidità Relativa(UR) | Velocità dell’aria(V) |
Inverno* | 19-22°C | 40-50% | 0,01- 0,1 m/s |
Estate* | 24-26°C | 50-60% | 0,1-0,2 m/s |
Un’eccessiva umidità favorisce infatti la proliferazione di muffe e di batteri che possono causarci problemi respiratori di varia natura. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, oltre che sui materiali, l’eccessiva umidità degli ambienti incide anche sulla salute di chi ci abita ed il miglior modo per evitare la proliferazione delle spore delle muffe e degli acari è di tenere sotto controllo l’umidità.
Alle persone non fa bene neppure troppo poca umidità. Per questa ragione negli in cui vive molto secchi – a causa del riscaldamento nei periodi freddi, per esempio – spesso vengono messi in funzione gli umidificatori.
Come funzionano i deumidificatori
I deumidificatori che solitamente utilizziamo nelle abitazioni, possono funzionano in due diversi modi:
- mediante refrigerazione avvalendosi di una tecnologia simile a quella di un frigorifero o di un condizionatore d’aria,
- mediante assorbimento/adsorbimento, in cui l’umidità viene assorbita o adsorbita su un materiale essiccante e quindi rimossa.
Li esamineremo entrambi.
Il deumidificatore refrigerante
- Questo apparecchio aspira l’aria e la filtra.
- L’aria calda ed umida passa attraverso tubi freddi gelidi nei quali circola un liquido di raffreddamento: alla stregua di un mini condizionatore d’aria o di un frigorifero che fanno circolare continuamente il liquido di raffreddamento con una pompa e un compressore.
- Quando l’aria si raffredda, l’umidità contenuta nel deumidificatore ritorna nella forma di acqua liquida e gocciola dai tubi.
- Quindi, priva di umidità, l’aria passa sopra l’unità (calda) di condensazione/compressore e ritorna alla sua temperatura originale.
- Quest’aria calda e secca ritorna nella stanza attraverso un’altra griglia.
- L’umidità che originariamente era presente nell’aria gocciola in un vassoio di raccolta (o secchio) sul fondo della macchina.
- Nella stessa macchina, un galleggiante di plastica sale verso l’alto mentre il vassoio di raccolta si riempie.
- Quando il vassoio è pieno, il galleggiante fa scattare un interruttore elettrico che spegne la ventola ed accende una spia che indica che la macchina deve essere svuotata.
Il deumidificatore ad assorbimento o adsorbimento
Il principio di funzionamento dei deumidificatori è più o meno lo stesso in tutti i vari modelli.
- L’aria umida viene aspirata dalla stanza attraverso un condotto.
- Passa attraverso una grande ruota rotante in materiale che assorbe l’acqua e che rimuove l’umidità.
- L’aria viene aspirata da un ventilatore azionato da un motore elettrico.
- L’aria secca viene respinta nella stanza.
- Un condotto dell’aria sottostante viene mantenuto caldo da un elemento riscaldante elettrico (giallo).
- La ruota che assorbe l’umidità ruota attraverso l’intercapedine d’aria riscaldata e viene soffiata attraverso l’aria calda per asciugarla.
- L’aria viene aspirata da un ventilatore e da un motore elettrico simili a quelli sopra.
- L’aria calda ed umida viene espulsa attraverso un condotto di scarico.
Alcune cose da considerare al momento della scelta di un deumidificatore
Ancorché tutti i deumidificatori lavorino nello stesso modo, non tutti sono uguali. Ogni singolo modello è stato progettato per venire incontro alle (differenti) possibili esigenze di ogni persona e quindi può essere dotata di alcune funzioni piuttosto che di altre.
Per quanto riguarda la ricerca di un deumidificatore portatile che vada bene per tutta la tua famiglia, per prima cosa cerca di capire quali sono le esigenze/ priorità di cui dovrai tener conto. Ecco alcune delle più comuni, tanto per fare un esempio.
La spazio da deumidificare
Lo spazio da deumidificare incide sul consumo dell’energia necessaria al funzionamento del deumidificatore ed alla sua capacità “di produrre acqua”.
Una volta individuato il luogo dove posizionare il deumidificatore, al fine di ottimizzare la sua efficienza, dovrai valutare la quantità d’aria che questo dovrà trattare. Rifletti bene su questo punto, in quanto un apparecchio troppo piccolo potrebbe non esserti molto utile, uno troppo grande potrebbe farti spendere più del necessario .
Accertati anche circa gli attuali livelli di umidità dello spazio /degli spazi che intendi deumidificare.
Le modalità di scarico dell’acqua raccolta dal deumidificature
I deumidificatori raccolgono l’acqua in eccesso presente nell’aria e per cui hanno anche la necessita di un buon “sistema di drenaggio”.
Nel caso dei deumidificatori portatili molto piccoli questa necessita la si risolve manualmente svuotando la vaschetta di raccolta cui sono dotati. Attenzione però che se è molto alto il livello di umidità nell’aria, occorre procedere con questa operazione anche molte volte al giorno.
Nel caso invece di un deumidificatore più grande, sarebbe utile un grande serbatoio di condensa o, meglio ancora, un sistema di scarico automatico.
Nel caso in cui il deumidificatore fosse destinato ad essere sposto sarebbe utile un modello con le ruote.
Per chi volesse approfondire l’argomento, rinviamo al nostro articolo dedicato alla scelta del condizionatore.
Quando un deumidificatore è utile / opportuno
I deumidificatori d’aria,
li si possono utilizzare in estate
- Ci sono alcune località con un clima particolarmente umido che può essere insopportabile, d’estate in modo particolare,
- All’interno della nostra abitazione un deumidificatore migliora il nostro comfort “controllando” il livello di umidità relativa.
li si possono utilizzare in inverno
In inverno possono essere utilizzati solo i deumidificatori di un certo tipo: si tratta dei cosiddetti deumidificatori essiccativi o essiccanti che ci aiutano ad asciugare gli ambienti e che sono particolarmente freddi. A parte ciò, tutti i deumidificatori d’aria sono utili poco o tanto.
in presenza di molta umidità
Quando la stanza in cui ci troviamo è molto umida e nell’aria sentiamo uno sgradevole odore di muffe e quando (nei casi estremi) le pareti risultano bagnate al tatto e formano delle gocce di condensa.
da parte di persone con dei problemi di salute
Chi soffre di alcuni problemi respiratori come l’asma o le allergie, potrà trarre grandi benefici dall’utilizzo del deumidificatore, perché l’aria “sanata” aiuta ad aprire i seni nasali e serve a ridurre i sintomi della tosse e del raffreddore.
Come mettere a confronto due deumidificatori ?
Ci sono due criteri-chiave da poter utilizzare a tal fine: l’acqua rimossa al giorno, l’efficienza.
Umidità rimossa al giorno
Il primo criterio, si basa su quanta acqua un deumidificatore è in grado di estrarre in 24 ore di funzionamento continuo: ovviamente gli apparecchi più grandi estraggono più acqua di quelli più piccoli.
Se hai l’esigenza di eliminare rapidamente (magari dopo un allagamento) molta umidità, è questo il criterio di valutazione da seguire. In occasione di un’emergenza non interessa tanto il consumo di elettricità o l’efficienza dell’apparecchio, ma che questo possa togliere molta umidità.
Efficienza
Se conti di usare il deumidificatore per molto tempo (magari in modo continuo, magari perché vivi in luogo o in un clima molto umido), dovrai anche fare bene i conti con l’energia che consuma.
In questo caso sarebbe bene aver riguardo all’efficienza dell’apparecchio (a volte chiamata fattore energetico). Ovvero: quanta acqua rimuove, diviso per quanta energia consuma, misurata in litri per kilowattora (L/kWh) .
E la potenza?
Da solo, il wattaggio (il consumo energetico) non ci dice quanto sia “buono” il deumidificatore. In linea generale tuttavia un wattaggio più alto significa che la macchina lavorerà di più e rimuoverà più acqua all’ora. Ecco un paio di esempi utili per fare un confronto diretto.
Un tipico mini deumidificatore da tavolo consuma circa 20 watt di potenza, estrae 250 ml (0,25 litri) di acqua al giorno e ha una capacità del serbatoio di 500 ml (0,5 litri), mentre un tipico grande deumidificatore rimuove 50 litri di acqua al giorno (200 volte di più) e utilizza circa 1000 watt.
Uno grande estrarrà 50 litri in un giorno e utilizzerà 24kWh di energia nel processo; il piccolo apparecchio impiegherà 4 giorni per estrarre un solo litro e 200 giorni per rimuovere 50 litri, quindi utilizzando 200 × 24 ore × 0,02 kW = 96kWh per farlo.
Considerazioni conclusive
I deumidificatori portatili possono avere numerose utilità che giustificano il fatto che sono molto popolari.
Infatti, non costituiscono solo una valida soluzione maturale per chi soffre di allergie, ma anche una soluzione piuttosto economica per “far vivere” più a lungo i mobili, i tappeti, gli arredi in generale, la carta da parati e anche i vestiti.
Senza dimenticare il fatto più importante, che cioè rendendo l’aria di casa più respirabile ci aiuta a restare più in salute ed a risparmiare anche sulle bollette.